Nel cuore della Maremma, Jacopo Biondi Santi e i suoi figli sono impegnati a proseguire una storia del vino italiano di qualità, trasmettendola alle nuove generazioni. La famiglia Biondi Santi si è conquistata un posto nella tradizione del vino italiano grazie alla vivace e appassionata inventività che, fin dagli albori, l’ha contraddistinta. Le radici di questa brillante avventura affondano nell’800, quando Ferruccio Biondi Santi impiantò il primo vigneto di Montalcino con viti di un clone selezionato di Sangiovese, denominato Sangiovese Grosso o Brunello: fu il primo passo verso un nuovo modo di vinificare che presto sarebbe entrato nella storia del vino italiano.
Originario di Siena, dove ha compiuto gli studi scolastici, Tancredi si è poi trasferito nel capoluogo Firenze per iniziare gli studi di Viticoltura ed Enologia alla facoltà di Agraria, approfondendo temi, pratiche e tecniche che avevano profondamente influenzato la sua vita già dalla prima giovinezza. All’esperienza universitaria, fin dal principio, Tancredi ha affiancato il lavoro presso l’azienda di famiglia, curando in particolare i rapporti col mercato estero e sostenendo il padre Jacopo nella conduzione e nelle scelte amministrative. Appassionato viaggiatore e amante delle diverse culture, dal 2017 è protagonista del nuovo corso del Castello di Montepò, di cui ha reimpostato integralmente la gestione, e coordina il team del progetto Montepò 2030.
Giorgio Santi fu, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, uno degli studiosi ed esploratori più importanti del suolo della natura toscana. Nato a Pienza nel 1746, si laureò in Medicina a Siena e studiò in Francia, prima di rientrare a Firenze richiamato dal Granduca Pietro Leopoldo che, istituita una nuova cattedra di Scienze Naturali e Chimica, gli conferì l’incarico di professore all’Università di Pisa, dove fu anche direttore del Museo di Storia Naturale e prefetto dell’Orto Botanico. In uno scritto risalente al 1806 e che riunisce la cronaca dei suoi viaggi in Toscana, Giorgio Santi attestava già all’epoca la ricchezza naturalistica del territorio di Scansano e del Castello di Montepò, ponendo le radici di una nobiltà enologica legittimata da solide basi scientifiche che, un giorno, in Ferruccio Biondi Santi, avrebbe trovato la sua massima espressione. Ma è grazie all’impegno e alla volontà di Jacopo che, oggi, la Tenuta e il Castello costituiscono un unicum assoluto e di grandissimo pregio, interamente posseduto da questa famiglia.